Bonifico che consente detrazione

Il bonifico che consente la detrazione dei lavori di ristrutturazione, risparmio energetico e mobili come deve essere fatto?

Il bonifico che consente la detrazione dei lavori di ristrutturazione e risparmi energetico è denominato "bonifico parlante" ed è necessario che contenga:

  • la causale del versamento dalla quale si evinca che il pagamento è effettuato per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio che danno diritto alla detrazione. Nel caso in cui, per errore non siano stati riportati i riferimenti normativi, della detrazione può comunque essere riconosciuta;
  • il codice fiscale del beneficiario della detrazione (che può essere anche diverso dall’ordinante il bonifico);
  • il numero di partita IVA o il codice fiscale del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato.

La necessità di riportare nel bonifico i dati sopra indicati ha comportato che gli istituti bancari e postali istituissero bonifici specifici. Ciò ha assunto particolare rilievo con l’introduzione della ritenuta d’acconto (attualmente nella misura dell’8 per cento) che tali istituti devono applicare nei confronti del destinatario del pagamento, cioè l'impresa, il rivenditore,l'artigiano.

Il bonifico fatto errato che consente la detrazione quando non sia stato possibile ripeterlo, il contribuente può chiedere una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà all’ impresa, che ha gli ha fornito lavoro e materiale, nella quale attesti che i corrispettivi accreditati a suo favore sono stati correttamente contabilizzati ai fini della loro imputazione nella determinazione del reddito d’impresa.

Il bonifico per la detrazione dell'arredamento diversamente dalle precedenti detrazioni, può non essere "parlante" cioè contenere tutti i dati dei soggetti coinvolti  ma deve contenere la partita iva del cedente, il codice fiscale del beneficiario della detrazione e l'indicazione nella causale di bonus mobili. Se il bonifico è incompleto verificare se si riesce ad annullarlo e ripeterlo, altrimenti bisogna chiedere al cedente una scrittura privata controfirmata in cui si precisa la partita Iva i dati identificativi del bonifico e gli estremi della fattura a cui si riferisce.

ESEMPIO DI BONIFICO PARLANTE:


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