Italiano residente all'estero

Un'italiano residente all'estero quali procedure deve seguire?

Un'italiano residente e/o che lavora all'estero per un periodo superiore a dodici mesi, deve iscriversi all'Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (A.I.R.E.) che è stata istituita nel 1988 e contiene i dati dei cittadini italiani che risiedono all’estero.

Devono iscriversi all’A.I.R.E.:

  • i cittadini che trasferiscono la propria residenza all’estero per periodi superiori a 12 mesi;
  • quelli che già vi risiedono, sia perché nati all’estero che per successivo acquisto della cittadinanza italiana a qualsiasi titolo. 

Non devono iscriversi all’A.I.R.E.:

  • le persone che si recano all’estero per un periodo di tempo inferiore ad un anno;
  • i lavoratori stagionali;
  • i dipendenti di ruolo dello Stato in servizio all’estero, che siano notificati ai sensi delle Convenzioni di Vienna sulle relazioni diplomatiche e sulle relazioni consolari rispettivamente del 1961 e del 1963;
  • i militari italiani in servizio presso gli uffici e le strutture della NATO dislocate all’ estero.

L’iscrizione all’A.I.R.E. è effettuata dall’interessato all’Ufficio consolare competente per territorio entro 90 giorni dal trasferimento della residenza e comporta la cancellazione dall’Anagrafe della Popolazione Residente del Comune di provenienza.

NOVITA' Per gli impatriati a partire dal 30 aprile 2019 è possibile l'agevolazione fiscale di far concorrere a tassazione il reddito di lavoro dipendente percepito in Italia in misura del 30% inoltre tale misura è ridotta al 10% se la residenza è stata trasferita nelle regioni dell' Abruzzo, Molise Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna e Sicilia.

Per i docenti e ricercatori e che non siano occasionalmente residenti all'estero e abbiano svolto documentata attività di ricerca o docenza all'estero per almeno due anni continuativi e che rientrino in Italia, i redditi di lavoro dipendente concorrono nella misura del 10% nell'anno in cui diviene fiscalmente residente in Italia e nei cinque successivi mantenendo la residenza in Italia.

I redditi degli sportivi impatriati concorrono nella misura dal 50% purché si è provveduto al versamento di un contributo dello 0,5% come stabilito dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.